Airbnb: arriva la tassa di soggiorno
Il Regolamento è già pronto: a Roma arriverà la tassa di soggiorno anche per le prenotazioni con Airbnb. Ma come funzionerà e cosa cambierà per i titolari delle strutture?
Nel 2017, sono stati oltre 35 milioni i turisti che hanno visitato Roma; di questi 1,5 milioni hanno organizzato il proprio soggiorno tramite Airbnb. E mentre il primo dato è stato accolto con entusiasmo da amministrazione ed esercenti, il secondo ha incontrato non poche perplessità.
Airbnb: lodi e polemiche
In effetti, Airbnb (come Homeaway) non è un sito web che raccoglie annunci da parte di strutture ricettive “ufficiali”, ma permette a locatori privati di affittare stanze e appartamenti. Già da tempo al centro delle polemiche, Airbnb è sì malvisto da esercenti e amministrazioni pubbliche, ma è particolarmente amato dai consumatori: in effetti, dalla sua fondazione ad oggi, la sua fama non ha conosciuto arresti o flessioni.
Tuttavia, consentendo a tutti di prendere o dare in affitto parte della propria abitazione, Airbnb ha introdotto nel mercato alberghiero dei concorrenti “sleali” – avvantaggiati da un trattamento fiscale diverso rispetto a quello delle imprese.
Le modifiche alla normativa vigente in materia di turismo, annunciate dall’amministrazione capitolina, sono rivolte ad una regolamentazione di questo fenomeno. Così, viene introdotta la tassa di soggiorno anche per i privati.
Come funziona e chi pagherà il contributo di soggiorno
Quando un utente prenota un soggiorno in albergo o B&B su un sito web, normalmente la tariffa che gli viene addebitata è relativa alla stanza e non comprende la tassa di soggiorno. Quest’ultima viene pagata al momento del saldo presso la struttura, la quale è obbligata per legge ad addebitarla ai propri ospiti.
Ma come funziona nel caso di una prenotazione tramite Airbnb? Qui, la tassa non è applicabile, né può essere richiesta dagli stessi titolari in quanto gli annunci presenti su questo sito sono relativi a stanze/locali gestiti da privati cittadini, Le modifiche annunciate dall’assessorato al Turismo di Roma introducono il contributo di soggiorno anche per Airbnb; la tassa non dovrà essere tuttavia riscossa dai locatori, ma dallo stesso sito web – che provvederà poi a versarla al Comune.
Sebbene questa novità non sia ancora stata ufficializzata, sembra che il contributo di soggiorno ammonterà a circa 3,50 € a notte a persona, per permanenze di massimo 10 giorni.